La conferenza nasce da un’idea dell’Associazione Culturale “La Ghianda” che vuole offrire
un’occasione di riflessione per ripensare alla relazione con il bambino in termini di educazione
attiva, empatia, compartecipazione.
L’Associazione Culturale “La Ghianda” in collaborazione con Villa Umbra (con il patrocinio del
Comune di Perugia, L’Unicef e l’Ordine degli Psicologi dell’Umbria e la partecipazione della
Regione Umbria) invitano alla Presentazione del libro di Agnés Szanto-Feder sul tema:
“L’OSSERVAZIONE DEL MOVIMENTO DEL BAMBINO. Valutare lo sviluppo psico-fisico nella
prima infanzia”
Relatori:
Dr. Agnés Szanto-Feder, laureata in Psicologia presso l’Université Paris VIII, dove ha conseguito
il Dottorato di ricerca in Psicologia genetica, ha insegnato in Francia, Argentina, Belgio e
svolto corsi di formazione sulla motricità infantile a educatori e operatori di nidi e scuole
dell’infanzia in Francia, Belgio, Olanda, Ungheria, Algeria, Svizzera, Argentina, Cile, Brasile,
Québec. Autrice di numerosi articoli tradotti in varie lingue e del film "Se mouvoir en
liberté" (con A. Tardos, 1996), è vicepresidente dell’Association Pikler-Lóczy – France,
dell’Association Internationale Pikler-Lóczy e membro della Fondation Pikler USA.
Dr. Myrtha Chokler, Laureata in Psicologia all'Università di Parigi e in Fonoaudiologia
all'Università UMSA di Buenos Aires, Direttrice e Docente del Corso di Laurea in Psicomotricità
dell'Università Nazionale di Cuyo (Argentina), Responsabile dell'Area della Primissima Infanzia
del Ministero dell'Educazione della Provincia di Buenos Aires, Direttrice dell'Istituto di Ricerca
in Psicomotricità della Facoltà di Educazione U.N. Cuyo, Formatrice in Pratica Psicomotoria,
Vicepresidente dell'Associazione Internazionale Pikler-Loczy, Professoressa invitata del Master
sulla Genitorialità della Facoltà di Psicologia dell'Università di Padova, autrice di diverse
pubblicazioni.
Coordinatori:
Dr. Michele Capurso, Ricercatore in Psicologia dello Sviluppo e dell’Educazione, Università
degli Studi di Perugia
Dr. Maria lo Bianco, Psicologa, Psicoterapeuta dell’età evolutiva ad indirizzo psicodinamico, Associazione “La Ghianda”, associazionelaghianda@gmail.com
Psmta. Karina Calegari, Psicomotricista in ambito educativo e clinico con specializzazione nella primissima infanzia, Associazione “La Ghianda”, associazionelaghianda@gmail.com
Il titolo del libro, prende spunto dal lavoro di Agnés Szanto-Feder e dalla sua lunga esperienza
di psicologa nei nidi d’infanzia e negli orfanotrofi, e anche dai diversi corsi di formazione per
operatori della prima infanzia, dapprima in Francia, poi in Paesi più o meno lontani.
Potremmo definire il filo conduttore di questo volume, dice l’autrice, con una serie di
domande: come ci si può occupare al meglio dei bambini nella quotidianità ordinaria? Come
gestire, come preservare nel quotidiano la salute (intendendo essenzialmente la salute
psichica) dei bambini piccoli? Come mantenere, in quei luoghi d’incontro quali sono i nidi
d’infanzia, un certo benessere, tanto individuale quanto di gruppo, nei bambini e negli adulti
che si occupano di loro? Anche i genitori possono trovare in questo libro idee interessanti.
C’è una presa di posizione iniziale consapevole nelle riflessioni che oggi seguiranno: invece di
parlare di prevenzione (cioè di quello che bisogna evitare), il punto di riferimento è lo star
bene, quello che funziona. Questa posizione è indotta da uno sguardo che apprezza quello che
il bambino è, quello che il bambino fa e che costruisce e non su quello che il bambino sa e su
quello di cui è già capace. La prima preoccupazione di Agnés nell’équipe è sempre stata quella
di gestire il “benessere”. Questo comporta un atteggiamento ben preciso: che cosa fare ogni
giorno per assicurare una vita quotidiana interessante per i bambini e gli adulti? Per tale
motivo i punti di riferimento nel lavoro, afferma l’autrice, sono quelli di una cornice ampia
sullo sviluppo normale e non quelli di ciò che bisogna evitare, l’anormalità e la patologia.
La base di queste riflessioni sono le idee e le pratiche di Emmi Pikler (pediatra di fama
internazionale e sostenitrice di un approccio olistico all’infanzia, basato sulla costruzione di
un rapporto rispettoso dei tempi e delle attitudini di ogni bambino) e di quelli che la seguono,
i suoi continuatori all’Istituto Pikler, detto «Lóczy», a Budapest e altrove in altri Paesi, in altre
strutture.
La complessità della vita, dello sviluppo, la diversità all’interno di un gruppo di bambini non
permettono di arrivare a soluzioni perfette, migliori da tutti i punti di vista e per tutti i
bambini; è una delle grandi frustrazioni del nostro lavoro. Bisogna perciò cercare, dice
l’autrice, delle soluzioni «ottimali»: certo, non interamente soddisfacenti per questo o
quell’altro bambino, e tuttavia senza tralasciarne alcuno.
Questo significa che bisogna gestire dei compromessi.